domenica 25 settembre 2016

DRIVECLUB, PS4



MEGLIO TARDI CHE MAI...



Bello, bello, bello! Era dai tempi di Gran Turismo 2 (PS2, 2000) che non dedicavo così tante ore a un gioco di guida. Etichettato fin dalla sua tribolata uscita come il primo "pacco" della next gen (se ricordate DriveClub sarebbe dovuto uscire al Day One della PS4 nel novembre 2013 ma in realtà il lancio venne posticipato all'ottobre dell'anno successivo per una a dir poco difficile gestazione del prodotto...). I veri problemi di programmazione si presentarono in realtà al lancio con la scoperta che i server dedicati non erano in grado di gestire le partite multiplayer online con grave disagio per i giocatori che nel frattempo avevano comprato la versione retail (quindi più costosa) del gioco. Eh già, perché in effetti "mamma" Sony aveva anche promesso al lancio l'uscita della cosiddetta "Plus Edition", una versione ridotta del gioco concessa gratis agli utenti Plus. Peccato che una diffusione così massiva dello stesso avrebbe ulteriormente sovraccaricato i server già sottodimensionati, per cui non se ne fece più nulla! Ai più è sembrato quasi un trucco della Sony per far vendere più copie retail. Insomma, basta andare a rileggere qualche forum PlayStation o rivista di settore del 2014 per farsi qualche risata su quella che divenne una vera e propria barzelletta nei circoli videoludici. Epilogo triste della vicenda, la chiusura da parte di Sony degli Evolution Studios, diretti da Paul Rustchynsky, nel marzo 2016.

Quindi, viste le premesse, perché un esordio di recensione così cerimonioso? Perché quei poveretti di Evolution Studios, dall'uscita effettiva del gioco al loro licenziamento, hanno lavorato a testa bassa sul prodotto, perfezionandolo, regalando (nel vero senso della parola!) tutta una serie di espansioni (circuiti, autovetture, livree, competizioni, etc), implementando migliorie grafiche (effetti di danneggiamento sulle autovetture, cambiamenti climatici dinamici, ciclo giorno/notte) e di game-play.

Alla fine ci ritroviamo tra le mani un gioco di guida davvero stupendo, con effetti grafici sensazionali (al limite del foto-realismo!) e divertente da giocare. Sia ben chiaro: non è un simulatore di guida ma un gioco squisitamente arcade per cui non bisogna storcere il naso se talvolta sembra di stare sugli "autoscontri" senza subire danni che si ripercuotono sulla modalità di guida. Dopo un incidente o dopo un'uscita di pista si perde in effetti solo il tempo trascorso per essere rimessi in carreggiata e si riparte come se nulla fosse! A parte questi particolari che è meglio chiarire da subito (maniaci delle simulazioni, diffidate del prodotto!) per il resto avrete sicuramente da sudare per portare a casa vittorie spesso ottenute sul filo del rasoio. Uno dei difetti che ricordo in Gran Turismo è che una volta ottenuta l'autovettura con le migliori prestazioni, praticamente non c'era partita. Questo limite è superato in DriveClub dal fatto che le macchine da scegliere sono preselezionate dal programma e comunque te le ritrovi tutte in gara. Mi sembra più equo, no?

Anche la parte online è innegabilmente divertente grazie alla possibilità di formare un Club (da cui il nome stesso del gioco) e sfidare (in singolo on in Club) altri avversari in giro per il mondo (direttamente in gare su circuito comprendenti un tot numero di giri o di Km da percorrere o su prove a cronometro). I punti maturati da ciascun componente vanno a sommarsi tra di loro e aumentano il punteggio del Club e di conseguenza la posizione in classifica mondiale dello stesso.

A dimostrazione di quanto il gioco mi sia piaciuto è la conquista del trofeo platino! Nonostante questo ogni tanto impugno nuovamente il controller per cimentarmi in qualche altra gara (tenete presente che mi restano ancora una decina di competizioni da affrontare con relativi trofei extra!). Questo è infatti un gioco da salvare su disco fisso, da tenere insomma a portata di joystick!


Voto 9
Il nostromo


UNCHARTED 4, PS4




LA FINE DI UN LADRO O UN NUOVO INIZIO?



Titoli di coda su Uncharted 4, la punta di diamante della produzione Sony che dal primo episodio datato 2007 (Drake's Fortune, PS3) all'odierno ha sempre dettato i nuovi standard grafici di riferimento dell'industria videoludica (su console, ovviamente).

Anche in questo caso i Naughty Dog non si smentiscono, producendo un vero e proprio spettacolo per gli occhi (mai come in questo gioco la modalità "foto" tornerà così utile!) ma da qui a parlare di capolavoro il passo è lungo. E' vero: le animazioni facciali sono incredibili e le espressioni dei personaggi sono così realistiche da sembrare di vivere un film, i caricamenti sono nulli per cui si passa da fasi in game a intermezzi in computer grafica senza accorgersene; il gioco è anche divertente, alternando fasi action/sparatutto ad altre platform/puzzle ambientali ma se al termine dello stesso dovessi rievocare qualche scena memorabile o davvero toccante emotivamente, citerei solo l'inseguimento con il carro armato e la temporanea scomparsa del fratello maggiore (sarà morto? a voi il gusto della scoperta). Anche i continui feedback al periodo dell'infanzia non mi hanno lasciato particolarmente impressionato. E' vero: il doppiaggio italiano è stupendo ma la sensazione è che manchi quella profondità nella trama e nell'intreccio che avrebbero sicuramente lanciato il gioco nell'olimpo delle produzioni videoludiche di tutti i tempi! Probabilmente starò cercando il pelo nell'uovo ma a me il gioco è sembrato, per dirlo all'italiana, una vera e propria "americanata". La cosa che deve far riflettere è che quando nel gioco ti trovi ad affrontare l'easter egg di Crash Bandicoot, la sensazione è che sia il prototipo di Uncharted. Insomma, in fin della fiera, Uncharted è banalmente l'evoluzione di un platform game!

Snocciolati gli aspetti negativi che sono per lo più contenutistici, restano gli aspetti positivi, quelli legati alla grafica (i paesaggi sono quanto di più bello mai visto su console; spettacolare il sole che filtra tra le fronde degli alberi in movimento o la polvere che si alza in controluce, davvero incredibile!) e al gameplay che, pur essendo lo stesso da anni, è stato via via affinato nel tempo. Gli scontri armati sono, al solito, dinamici e appaganti. Notevole l'introduzione del rampino di "Croftiana" memoria che va a espandere le possibilità d'azione dei protagonisti. La distruttibilità degli ambienti è discreta (ricordo che nel primo episodio sembrava di muoversi all'interno di un presepe con gli oggetti dello scenario letteralmente incollati al fondale!) ma ulteriormente migliorabile. L'intelligenza artificiale dei nemici è buona (l'ho giocato a modalità difficile per farlo durare di più...) senza però raggiungere le vette di The Last Of Us. Il gioco dura una quindicina di ore e, tranne qualche inevitabile fase di stanca, vi terrà incollati al televisore dall'inizio alla fine. Ma il finale lascia intravedere la possibilità di un nuovo inizio, di un punto di svolta un po' come i Santa Monica con il nuovo God Of War. Staremo a vedere...


Voto 9
Il nostromo