LA FINE DI UN LADRO O UN NUOVO INIZIO?
Titoli di coda su Uncharted 4, la punta di diamante della produzione Sony che dal primo episodio datato 2007 (Drake's Fortune, PS3) all'odierno ha sempre dettato i nuovi standard grafici di riferimento dell'industria videoludica (su console, ovviamente).
Anche in questo caso i Naughty Dog non si smentiscono, producendo un vero e proprio spettacolo per gli occhi (mai come in questo gioco la modalità "foto" tornerà così utile!) ma da qui a parlare di capolavoro il passo è lungo. E' vero: le animazioni facciali sono incredibili e le espressioni dei personaggi sono così realistiche da sembrare di vivere un film, i caricamenti sono nulli per cui si passa da fasi in game a intermezzi in computer grafica senza accorgersene; il gioco è anche divertente, alternando fasi action/sparatutto ad altre platform/puzzle ambientali ma se al termine dello stesso dovessi rievocare qualche scena memorabile o davvero toccante emotivamente, citerei solo l'inseguimento con il carro armato e la temporanea scomparsa del fratello maggiore (sarà morto? a voi il gusto della scoperta). Anche i continui feedback al periodo dell'infanzia non mi hanno lasciato particolarmente impressionato. E' vero: il doppiaggio italiano è stupendo ma la sensazione è che manchi quella profondità nella trama e nell'intreccio che avrebbero sicuramente lanciato il gioco nell'olimpo delle produzioni videoludiche di tutti i tempi! Probabilmente starò cercando il pelo nell'uovo ma a me il gioco è sembrato, per dirlo all'italiana, una vera e propria "americanata". La cosa che deve far riflettere è che quando nel gioco ti trovi ad affrontare l'easter egg di Crash Bandicoot, la sensazione è che sia il prototipo di Uncharted. Insomma, in fin della fiera, Uncharted è banalmente l'evoluzione di un platform game!
Snocciolati gli aspetti negativi che sono per lo più contenutistici, restano gli aspetti positivi, quelli legati alla grafica (i paesaggi sono quanto di più bello mai visto su console; spettacolare il sole che filtra tra le fronde degli alberi in movimento o la polvere che si alza in controluce, davvero incredibile!) e al gameplay che, pur essendo lo stesso da anni, è stato via via affinato nel tempo. Gli scontri armati sono, al solito, dinamici e appaganti. Notevole l'introduzione del rampino di "Croftiana" memoria che va a espandere le possibilità d'azione dei protagonisti. La distruttibilità degli ambienti è discreta (ricordo che nel primo episodio sembrava di muoversi all'interno di un presepe con gli oggetti dello scenario letteralmente incollati al fondale!) ma ulteriormente migliorabile. L'intelligenza artificiale dei nemici è buona (l'ho giocato a modalità difficile per farlo durare di più...) senza però raggiungere le vette di The Last Of Us. Il gioco dura una quindicina di ore e, tranne qualche inevitabile fase di stanca, vi terrà incollati al televisore dall'inizio alla fine. Ma il finale lascia intravedere la possibilità di un nuovo inizio, di un punto di svolta un po' come i Santa Monica con il nuovo God Of War. Staremo a vedere...
Voto 9
Il nostromo
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