venerdì 28 luglio 2017

NIER AUTOMATA, PS4


BELLO E' ASIMMETRICO!


Titoli di coda per NieR Automata, action-RPG con grosso taglio nipponico, ideato da Yoko Taro, geniale sviluppatore del Sol Levante, programmato da Platinum Games, quelli di Bayonetta, The Wonderful 101, Metal Gear Rising, Vanquish e compagnia bella e pubblicato quest'anno da Square Enix come esclusiva Sony.

Mi sono fatto letteralmente rapire dall'ambientazione post apocalittica di questo gioco, non tanto per la trama quanto per lo sviluppo della stessa e per la caratterizzazione dei personaggi giocanti, gli androidi. Questo è un caratteristico esempio di prodotto che trascende l'opera videoludica e si innalza a opera filmica o libraria. Durante lo svolgimento del gioco infatti non mancheranno riflessioni anche piuttosto profonde sulla differenza tra uomo e macchina ma non aspettatevi una narrazione edulcorata: ai sentimenti di amore, pietà e riconoscenza si alterneranno il rimorso, la crudeltà, la vendetta. Resterete spiazzati dal genio di Yoko Taro, vero maestro nel tratteggio di una trama inizialmente frammentata ma che ricostruirete col tempo tra frequenti colpi di scena. Davvero viene da pensare che l'autore potrebbe riscuotere un grande successo anche come regista di film!

Il gioco è peraltro molto divertente da giocare essendo maestri, i Platinum, nel genere action. 2B (nuova eroina sexy del mondo videoludico, a mio parere solo mezzo gradino sotto l'inarrivabile Bayonetta!) e 9S, i due androidi che vi alternerete a comandare nel corso del gioco (in realtà tale evenienza non si limita a questi 2 personaggi...) acquisiranno via via tutta una serie di potenziamenti che potranno essere installati su appositi chip che conferiranno particolari caratteristiche di attacco e difesa a chi li equipaggia. Il fatto che il chip abbia una capienza massima di "tot" slot implica anche la necessità di dover fare delle scelte nei tipi di potenziamenti che si vogliono equipaggiare in quanto alcuni risulteranno più "pesanti" di altri e occuperanno più spazio in memoria, che possederà una capienza fissa (o comunque incrementabile fino a un limite massimo che risulterà invalicabile). I due protagonisti, poi, hanno due modalità assolutamente diverse di combattimento: 2B è votata allo scontro con le armi mentre 9S sfrutta delle sorprendenti capacità di hacking. Ciò va a diversificare enormemente il gameplay! Non solo: alcune fasi di gioco, in particolare quando gli androidi andranno a inserirsi in esoscheletri che conferiranno loro la possibilità di volare, saranno caratterizzate da modalità di gioco tipo shoot'em up, un vero piacere per gli occhi (lo schermo sarà invaso da migliaia di proiettili che ti inseguono...). Nei combattimenti corpo a corpo spiccherà invece lo slow motion, marchio di fabbrica dei Platinum (vedi Bayonetta)  attivabile quando si eviterà con perfetto tempismo un colpo avversario, che consentirà di infondere numerosi colpi al nemico che per qualche istante si muoverà al rallentatore. Non meno divertenti risulteranno gli scontri con imponenti boss.

Meno brillante l'aspetto grafico, con numerosi cali di frame rate, specie nelle scene di movimento in paesaggi molto vasti. Durante i ben più importanti combattimenti non si rilevano in realtà rallentamenti di sorta. Un plauso infine alla spettacolare colonna sonora, davvero magnetica, realizzata da Keiichi Okabe, Kuniyuki Takahasi e Keigo Hoashi che ci accompagna con un tema dedicato per ogni location del gioco. Sono tentato di acquistare il CD su Amazon.

E che dire poi degli innumerevoli finali di gioco? Per comprendere a fondo la trama dovete realizzare almeno i finali A, B, C, D, E. In circa 40/50 ore di gioco sarà possibile ottenerli e livellare il personaggio in modo che si possa affrontare il boss segreto del gioco. Avrete così ottenuto l'80% circa dei trofei. I rimanenti si potranno acquistare (non scherzo!) da un particolare negoziante all'accampamento in modo da platinare agevolmente il gioco a partire dalla terza run. Almeno, così ha fatto il sottoscritto! I personaggi giocanti saranno sempre 2: nella prima run giocherete nei panni di 2B protagonista con 9S comprimario, nella seconda run interpreterete 9S come protagonista e vivrete le stesse esperienze della prima run da un'altra prospettiva (quella del compagno/a), nella terza run le vicende narrate sono diverse dalle precedenti e serviranno ad approfondire la lore del gioco, la quarta e la quinta run prevedono 9S e 2A (un'altra androide) come protagonisti e vi condurranno al vero finale del gioco alla quinta run (dopo i titoli di coda, finale E). Pazzesco il perfetto intreccio delle vicende quando passerete da una run a un'altra eppure, alla fine, tutti i nodi verranno al pettine!

In conclusione: un gioco molto particolare, che probabilmente all'inizio vi farà storcere il naso ma che alla fine adorerete. Un gioco che vi prenderà a pugni in pancia per i contenuti. Un gioco unico nel suo genere. Un'altra fantastica esclusiva Sony.

Voto 9.25

Il nostromo

HORIZON ZERO DAWN, PS4






BELLO E' SIMMETRICO!


Titoli di coda per Horizon Zero Dawn, primo open world targato Guerrilla, quelli di Killzone per intenderci. Il team olandese è riuscito a stupirmi nel confezionamento di un gioco tanto bello tecnicamente (ma su questo non avevo dubbi) quanto profondo artisticamente. Il mondo di gioco a tema post apocalittico (per lo scrivente assolutamente affascinante) e la qualità del gameplay mi hanno portato a trascorrere svariate ore in compagnia della nuova eroina Aloy senza che un minimo di noia facesse capolino tra una fase di gioco e l'altra. Infatti la trama principale, peraltro assolutamente soddisfacente in quanto a contenuti e durata, è impreziosita da tutta una serie di quest secondarie, ben narrate e mai banali.

Se proprio volessimo cercare un difetto potremmo ritrovarlo nell'intelligenza artificiale piuttosto scarsa degli avversari, specie quelli umani. Ben diverso il discorso quando si affrontano le macchine, sostanzialmente rappresentate da animali preistorici metallici: ogni avversario presenta infatti dei punti deboli (che a loro volta risulteranno più o meno sensibili a vari elementi quali fuoco, ghiaccio, fulmine, lacerazione e corruzione) che Aloy potrà porre in evidenza con un particolare tasto. Ebbene, colpendo i colossi metallici in punti diversi da quelli vitali, si arrecherà loro un danno pressoché inconsistente per cui sarà opportuno andare a scovare queste zone sensibili del loro corpo e colpirli con le armi appropriate! Insomma, dall'avversario più facile a quello più coriaceo (personalmente ho trovato particolarmente ostici gli "spaccaroccia") la costante è il divertimento e l'appagamento derivante dalla sfida!
Sempre nell'ambito dei difetti segnalo che personalmente avrei messo qualche trofeo in più per rendere un po' più difficile il raggiungimento del platino che allo stato attuale è davvero alla portata di tutti. Tra l'altro il gioco può essere completato a qualsiasi difficoltà (modificabile anche in game) per ottenere il trofeo più ambito e non sono necessarie run successive.
Ecco, a essere pignoli il punto debole del gioco è l'eccessiva fruibilità dello stesso unitamente a un eccessivo "buonismo" di fondo, a una certa linearità nella trama che condurrà infatti, inevitabilmente, a un prevedibile lieto fine. 

Tecnicamente, strutturalmente perfetto, forse troppo, per essere davvero perfetto, gli manca quel quid che lo renda un capolavoro assoluto. Tuttavia, non fatevelo mancare in quanto, a mio avviso, sta a buon diritto sul podio dei migliori giochi dell'attuale generazione.


Voto 9
Il nostromo

domenica 26 febbraio 2017

THE LAST GUARDIAN, PS4


"L'ESSENZIALE E' INVISIBILE AGLI OCCHI" (da Il Piccolo Principe, Antoine de Saint-Exupéry)


Titoli di coda (e questo, attenzione, è già uno spoiler multiplo!) su The Last Guardian, ultima fatica di Fumito Ueda, già autore di quei due capolavori per PS2 che rispondono al nome di Ico (2001) e Shadow Of The Colossus (2006). E che fatica!

Pensate che il gioco sarebbe dovuto uscire su PS3 (l'annuncio risale al 2007...) ma le limitatezze hardware della allora ammiraglia Sony non ne consentivano uno sviluppo ideale; gli stessi problemi però si palesarono al lancio di PS4 (la pubblicazione del gioco doveva avvenire al day-one, datato ormai 2013!). Tra ritardi e presunte cancellazioni finalmente il gioco vede la luce nel dicembre 2016 per la gioia degli appassionati PlayStation perché, diciamocelo, questo è uno di quei giochi per cui essere orgogliosi dell'esclusività!

Ma per quale motivo il gioco era semplicemente "troppo pesante" per la old  generation? Perché il concept è incentrato sul co-protagonista, Trico, una gigantesca chimera risultante tra l'incrocio di un felino con un uccello. In effetti il vero protagonista è un bambino come già nei capolavori succitati (in realtà in SOTC il protagonista è un ragazzo adolescente) che con l'aiuto della chimera si ritrova in un mondo immaginario fatto di costruzioni fatiscenti di pietra che si ergono alte verso il cielo (quindi raggiungibili solo in volo), popolato solo da esseri simili a Trico e da guardiani con le fattezze umane e protetti da corazze che cercheranno di catturarli. Il gioco tutto è fondato nel rapporto tra il bambino e questa creatura spaventosa (ma al tempo stesso docile) che via via verrà "addomesticata" dal protagonista. Questa fase di vero e proprio addestramento avrà un percorso piuttosto lineare durante il gioco anche se non mancheranno alcuni momenti di frustrazione in quanto l'intelligenza di Trico è assolutamente scriptata dal contesto e vi capiterà, soprattutto nelle fasi iniziali, di voler impartire un ordine alla chimera senza ottenere alcuna risposta per parecchi minuti... Insomma, in alcune fasi di gioco vi troverete a vagare senza meta apparente in compagnia di un essere abnorme che vive di vita propria e che non vuol sentirne di obbedire ai vostri comandi ma con il progredire dell'esperienza, proprio per questo processo di crescita e interazione tra l'uomo e l'animale, si creerà un vero e proprio legame affettivo tra i due (spesso Trico salverà il bambino dai guai e viceversa) che darà luogo a momenti di grande pathos fino al culmine nell'atto finale!

Ecco un altro punto di contatto con le precedenti opere di Ueda: la capacità della trama nel suscitare emozioni. Non mi vergogno a dirlo ma ho pianto come già piansi sul finale di Ico (quando credevo di aver perduto la bambina che per tutto il gioco avevo protetto dall'oscurità) e in occasione della morte del fido Arno in SOTC... Credo che un semplice videogioco che riesce a trasmettere queste emozioni, al di là dell'aspetto tecnico, meriti un plauso particolare. Dietro TLG c'è un'idea, si vede la mano di un programmatore che in questo caso assurge a ruolo di vero "artista" come ad esempio in opere letterarie (con il dovuto rispetto parlando). In un mondo videoludico (ma ahimè non solo) in cui i contenuti si perdono a discapito della forma questo gioco è una perla rara, da conservare, come si conserva un bel libro o un bel film. La poetica di Fumito in effetti ben si sposa con quella di Spielberg in cui i protagonisti sono sempre i bambini, con le loro fragilità ma soprattutto con la loro purezza. 

Altri aspetti in comune con i precedenti lavori di Ueda sono la tonalità verde pastello della palette cromatica, la presenza di opere architettoniche imponenti in pietra ancorché cadute in disuso (forse eredità di antiche civiltà decadute) e ormai sommerse dalla natura rigogliosa, un idioma assolutamente inesistente e inventato di sana pianta dal maestro (i protagonisti dei giochi di Ueda non parlano mai una lingua reale!), una commovente reciprocità di rapporto tra esseri viventi e, infine, l'eterna lotta tra il bene e il male vista con gli occhi di un bambino. Mancano i 16 colossi ma ne cavalchi uno dall'inizio alla fine del gioco e, a livello di programmazione, non è poco!

Dopo aver parlato dei contenuti adesso passiamo alla disamina del "contenitore" che, come previsto, presta il fianco a numerose critiche. Il comparto tecnico in effetti risulta assolutamente inadeguato rispetto al periodo storico in cui è uscito il gioco. Tra compenetrazioni poligonali, vistosi cali di frame-rate, textures in stile "old generation", interazione pressoché nulla coi fondali di gioco, sembra quasi di giocare una versione remastered HD di un gioco per PS3! Questi difetti tecnici tuttavia passano in secondo piano se si considera che TLG è esattamente questo: un gioco concepito e sviluppato per PS3 che solo per la cocciutaggine del maestro Ueda, ha visto la luce nella piena maturità della generazione attuale. Ma c'è un altro difetto che, ahimè, sbaraglia la concorrenza: la telecamera! Non avete davvero idea di quante volte imprecherete perché la direzione del salto da voi compiuto non è quella desiderata o perché Trico inizia a muoversi in una direzione mentre a voi sembrerà di indicarne un'altra! La colpa è della dannata telecamera automatica che nella gestione contemporanea del protagonista e del mastodontico amico va davvero eufemisticamente "in affanno". Non vi sto a enumerare le volte in cui mi sono perso tra le piume di Trico: roba da scatenare uno shock anafilattico se fossi allergico... Tutto ciò è davvero improponibile per il 2017 e in parte giustifica il precoce taglio di prezzo imposto da Sony poco dopo l'uscita ma, ribadisco, era lecito aspettarselo per un prodotto che nasce datato. Vi ricordate la fine che fece il tanto atteso Duke Nukem Forever? 
Nonostante ciò, il gioco saprà anche regalare numerosi squarci paesaggistici di ampio respiro con stormi di uccelli bianchi in lontananza a volteggiare parecchie centinaia di metri più in basso rispetto al punto che avete raggiunto col vostro compagno. Perché ricordatevi che di scalata si tratta! E' stato comunque uno di quei giochi in cui ho usato maggiormente la funzione share per salvare clip video o fotogrammi. Questo dato credo abbia la sua importanza.

In conclusioni: se questo gioco fosse uscito per PS3 sarebbe stato sicuramente un capolavoro. Su PS4 la resa tecnica è quella di un gioco remastered in HD da PS3. Questo è il grosso difetto di TLG. Tuttavia, la caratterizzazione dei due protagonisti, il mondo di gioco, la trama e il tipo di gameplay rendono questo gioco UNICO e fanno passare in secondo piano le evidenti lacune tecniche che lo contraddistinguono. Il rapporto che si crea tra il protagonista e Trico è quanto di più "vero" si possa rappresentare in un gioco e infatti le EMOZIONI che ne scaturiscono (gioia, dolore, scoramento, rabbia, paura, etc) sono autentiche. E' in questo senso che l'universo di gioco sconfina nell'immaginario del fruitore e si amplifica all'infinito. Solo pochi giochi sono in grado di assolvere a questo concetto. Se non vi fermate all'apparenza ma guardate nel profondo delle cose, questo è il gioco che fa per voi altrimenti vi suggerisco di evitarne l'acquisto. Ricordate: quanto è "bello" Uncharted 4, tanto è "vero" TLG ma, paradossalmente, solo quest'ultimo vi farà sognare!


Voto 8.75
Il nostromo


giovedì 19 gennaio 2017

LA REALTA' VIRTUALE E FUMITO UEDA




Con la potenza di calcolo degli attuali computer e console domestiche, i programmatori puntano alla realizzazione di giochi che abbiano un impatto il più somigliante possibile alla realtà. 

La quintessenza di questo concetto è la realtà virtuale, uscita di recente e di larga fruibilità con PlayStation VR.


Purtroppo per loro, la miglior rappresentazione della realtà virtuale resta il "sogno". Tutte le altre saranno soltanto emulazioni.

A ormai tre anni di distanza dall'uscita delle nuove console ci ritroviamo purtroppo a ripetere le stesse cose: l'impatto grafico ha la priorità assoluta sul gameplay. Per essere chiari e esemplificativi: a me Uncharted 4 non è piaciuto. L’ho trovato una “americanata”. Per carità bellissimo da vedere e ben raccontato ma profondità zero. Mi ha entusiasmato molto di più Bayonetta, un gioco uscito all’alba della generazione precedente!

Ricordo ancora, quando da piccolo giocavo a "Enduro" per Atari VCS 2600. La grafica era a dir poco oscena ma quando guidavi nella nebbia (rappresentata da schermo completamente grigio e con visuale dimezzata) o sulla neve (schermo completamente bianco e rumore delle ruote attutito), la tua fantasia faceva il resto, riempiva quel gap incolmabile che separa inevitabilmente la rappresentazione della realtà dalla realtà.

... E sognavi.

Anche per questo motivo il gioco che ho atteso di più è The Last Guardian.

Bene, è arrivato questo momento!

Il nostromo

RISE OF THE TOMB RIDER, PS4



LARA O NATHAN?


Titoli di coda per Rise of Tomb Raider, il secondo episodio dopo la svolta "action/cinematografica" del titolo avvenuta nel 2013 quando si è deciso di raccontare le fasi iniziali dell'ascesa dell'eroina Crystal Dynamics con un taglio registico che strizza l’occhio a Uncharted.

Un aspetto sicuramente migliorato rispetto al precedente capitolo è il netto aumento di puzzle ambientali che trovano la massima espressione nella realizzazione di 9 "tombe della sfida" (che ricordano le fantastiche Tombe degli Assassini di Assassin's Creed 2) nelle quali dovremo sbloccare dei meccanismi che determineranno l'apertura di una teca contenente un libro di testo sacro che ci consentirà di potenziare armamenti e attrezzature. La loro risoluzione è facoltativa rispetto alla trama del gioco ma consiglio di affrontarle in quanto divertenti e assolutamente appaganti.

Tornando alla protagonista, stona un po' l'efferatezza con cui esegue certe esecuzioni e il continuo piagnucolare quando corre affannosamente o, banalmente, inciampa su un percorso accidentato... Speriamo che nel prossimo episodio raggiunga la maturità e la smetta finalmente di frignare!

La trama è sicuramente interessante anche se un po' di ironia in più (alla Uncharted per intenderci) non avrebbe guastato. Ottima la longevità anche perché nella versione PS4, uscita a un anno circa di distanza dalla controparte XOne (“esclusiva temporanea”), sono contenuti tutti i DLC della versione Microsoft! Per quanto riguarda l'aspetto grafico bisogna sottolineare che questo è il primo gioco in cui è stato possibile settare le impostazioni grafiche specifiche per i possessori di PS4 Pro. Personalmente ho giocato con la configurazione 4k con ottima resa grafica (anche se comunque inferiore rispetto a Uncharted a 1080p) perdendo tuttavia qualcosa in fluidità. Niente che comunque vada a inficiare l'esperienza di gioco. La difficoltà del gioco è mediamente bassa e l'I.A. dei nemici non grida al miracolo. Inoltre avrei gradito, vista l'ampia possibilità di raccogliere materiali vari con cui creare armi "artigianali" (ad esempio è possibile trasformare la radiolina di un nemico in una mina di prossimità) o attrezzature varie (sacche per le munizioni, per il petrolio, etc) che queste pesassero maggiormente sul gameplay. In realtà ad esempio le munizioni sono sparse in così gran numero sul terreno che avere una sacca piccola piuttosto che molto capiente non fa molta differenza ai fini della sopravvivenza (probabilmente in modalità “Survivor” queste risorse avrebbero un peso diverso). Personalmente ho giocato a livello “Seasoned Raider” senza particolari frustrazioni. Il finale lascia chiaramente intendere che ci sarà un seguito…

Nel complesso, ci troviamo di fronte a un ottimo gioco, sicuramente migliore del precedente capitolo ma che non raggiunge la profondità e l’immersività della ormai datata ma indimenticabile prima serie.

Voto 8.5
Il nostromo


domenica 15 gennaio 2017

GAMEPAD DIGITAL GPD Q9 16 GB Android Quad-Core Gaming Tablet 7"

Device ottimo per l'emulazione, dal MAME alla PSX. E’ necessario avere un po' di dimestichezza col sistema Android per configurarlo rapidamente ma con un po' di impegno me la sono cavata anch’io che sono un neofita di questo sistema. Innanzitutto va installata un'applicazione in grado di far comunicare il tablet con il PC (nel mio caso un MAC) per poter trasferire files, creare cartelle, etc. (ho utilizzato l'ottimo AirDroid). Ho quindi installato, scaricandoli dal Play Store, ciò che mi interessava: il MAME4Droid, l'emulatore dell'Atari 2600 e del Commodore 64 con le rispettive rom (ormai facilmente recuperabili ovunque) ed è stato come effettuare un tuffo nel passato! Altri emulatori non mi interessavano (anche se ho installato senza problemi e testato alcuni giochi spassosissimi per il Nintendo 64…). Quindi valutate prima dell'acquisto: se cercate qualcosa di più performante forse dovete rivolgervi a qualcosa di più costoso. Aspetto importante: i record restano in memoria, come nelle vecchie sala giochi (io sono nato nel 1970 e ne so qualcosa...). Ottima inoltre la possibilità di collegamento con il televisore tramite cavo mini-HDMI/HDMI (quello incluso nella confezione purtroppo è un comune cavo HDMI quindi non funziona...) per un'esperienza di gioco assolutamente sovrapponibile a quella offerta ad esempio da Joycade o HomeCade, peraltro distribuiti dalla stessa azienda ma a prezzo decisamente maggiore! Nel nostro caso avremo in più la possibilità della portatilità che non trascurerei. I comandi sono assolutamente idonei rispetto all'utilizzo da me ricercato (categoria arcade piuttosto che retrogames). Le casse acustiche sono posizionate frontalmente e hanno una discreta resa sonora. Troverete inoltre una serie di link preinstallati per siti (non so quanto legali...) da cui scaricare direttamente alcune rom per emulatori già in dotazione sulla console (PSX, GBA, NDS, etc).

Il prodotto, venduto dal distributore ufficiale italiano a circa 180 euro, costa in realtà circa 80 euro in meno sul mercato cinese online (a cui comunque va aggiunto il prezzo della spedizione), è quello il suo valore e, in effetti, la qualità delle plastiche costruttive non è al top. Mi è scivolato una volta di mano da un modesto dislivello e si è disassemblato sul lato posteriore sinistro... Avrei pertanto comprato volentieri una cover in silicone per proteggerlo dalle cadute ma la ricerca su internet è stata vana. Come custodia per il trasporto si può invece utilizzare quella del gamepad del WiiU che ha pressapoco le stesse dimensioni.

Insomma, nel complesso si è rivelato un ottimo acquisto, con discreto rapporto qualità/prezzo, ritenendo il prodotto indirizzato soprattutto ai nostalgici dei giochi arcade dei primi anni '80 per un'esperienza di gioco fresca, portatile, senza troppe pretese.


Voto 8
Il nostromo

DOOM, PS4



NON MI HA MAI CONVINTO...


Titoli di coda su Doom, storico sparatutto in prima persona targato id Software, nato nel lontano ’93 su PC  e ricordo ancora lo stupore che provai nel vedere il mio carissimo amico Paolo, ai tempi compagno di classe al Liceo, all’opera su questo titolo dalla grafica incredibile e dannatamente veloce! 

Io, in realtà, non sono un appassionato del genere, non essendo PC Gamer, nè prediligo gli sparatutto in soggettiva (alla COD per intenderci). Nonostante ciò, il gioco mi ha divertito, soprattutto per la sua frenesia anche se alla lunga mi è sembrato alquanto ripetitivo. 

Comparto audio-video non certo di primo livello (c'è da dire che venivo da Uncharted 4...) ma comunque di buona fattura.

Ho trovato il livello di difficoltà decisamente sopra la media, cosa peraltro alquanto apprezzabile. Il boss finale mi ha fatto davvero sudare le classiche sette camicie ma alla fine è venuto giù pure lui.

Se cercate una sfida all’altezza e un gioco rapido e adrenalinico, questo è il titolo che fa per voi.


Voto 7.5
Il nostromo 

GRAVITY RUSH, PS Vita



VOLARE... OH... OH...



Titoli di coda su Gravity Rush, uno dei primi titoli sviluppati per PSVita, scritto da Naoko Sako, l'ideatore del primo Silent Hill. 

Finalmente una boccata d'aria fresca nel panorama videoludico che come già detto in altre circostanze stenta a sfornare nuove IP. Le potenzialità della console portatile Sony sono sfruttate a dovere (forse alla pari di Uncharted Golden Abyss) soprattutto per quel che concerne i comandi e la funzione oscilloscopio della stessa. 

Qualche problema di regolazione della telecamera automatica ma comprensibile dato che la protagonista, in grado di esercitare poteri gravitazionali incredibili grazie all'aiuto di un gatto, può muoversi virtualmente in ogni dimensione!

Il gioco è piacevole, solo occasionalmente frustrante ma col progredire del personaggio ciò che sembra all'inizio insormontabile si supera con una certa facilità. Il taglio è assolutamente nipponico! Sicuramente un titolo da avere sulla handeld di casa Sony.

Restiamo in attesa del secondo episodio previsto per PS4 a breve! 


Voto 8.5
Il nostromo