venerdì 28 luglio 2017

HORIZON ZERO DAWN, PS4






BELLO E' SIMMETRICO!


Titoli di coda per Horizon Zero Dawn, primo open world targato Guerrilla, quelli di Killzone per intenderci. Il team olandese è riuscito a stupirmi nel confezionamento di un gioco tanto bello tecnicamente (ma su questo non avevo dubbi) quanto profondo artisticamente. Il mondo di gioco a tema post apocalittico (per lo scrivente assolutamente affascinante) e la qualità del gameplay mi hanno portato a trascorrere svariate ore in compagnia della nuova eroina Aloy senza che un minimo di noia facesse capolino tra una fase di gioco e l'altra. Infatti la trama principale, peraltro assolutamente soddisfacente in quanto a contenuti e durata, è impreziosita da tutta una serie di quest secondarie, ben narrate e mai banali.

Se proprio volessimo cercare un difetto potremmo ritrovarlo nell'intelligenza artificiale piuttosto scarsa degli avversari, specie quelli umani. Ben diverso il discorso quando si affrontano le macchine, sostanzialmente rappresentate da animali preistorici metallici: ogni avversario presenta infatti dei punti deboli (che a loro volta risulteranno più o meno sensibili a vari elementi quali fuoco, ghiaccio, fulmine, lacerazione e corruzione) che Aloy potrà porre in evidenza con un particolare tasto. Ebbene, colpendo i colossi metallici in punti diversi da quelli vitali, si arrecherà loro un danno pressoché inconsistente per cui sarà opportuno andare a scovare queste zone sensibili del loro corpo e colpirli con le armi appropriate! Insomma, dall'avversario più facile a quello più coriaceo (personalmente ho trovato particolarmente ostici gli "spaccaroccia") la costante è il divertimento e l'appagamento derivante dalla sfida!
Sempre nell'ambito dei difetti segnalo che personalmente avrei messo qualche trofeo in più per rendere un po' più difficile il raggiungimento del platino che allo stato attuale è davvero alla portata di tutti. Tra l'altro il gioco può essere completato a qualsiasi difficoltà (modificabile anche in game) per ottenere il trofeo più ambito e non sono necessarie run successive.
Ecco, a essere pignoli il punto debole del gioco è l'eccessiva fruibilità dello stesso unitamente a un eccessivo "buonismo" di fondo, a una certa linearità nella trama che condurrà infatti, inevitabilmente, a un prevedibile lieto fine. 

Tecnicamente, strutturalmente perfetto, forse troppo, per essere davvero perfetto, gli manca quel quid che lo renda un capolavoro assoluto. Tuttavia, non fatevelo mancare in quanto, a mio avviso, sta a buon diritto sul podio dei migliori giochi dell'attuale generazione.


Voto 9
Il nostromo

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